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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Settore agroalimentare: attenzione alle nuove norme in vigore!

  Un approfondimento chiaro e veloce sulle principali novità per gli operatori del settore agro-alimentare . Dal 24 ottobre è in vigore la normativa relativa alle cessioni di prodotti agricoli e alimentari effettuate in Italia. La legge introduce l ’obbligo del contratto scritto , termini rigorosi di pagamento entro 30/60 gg, nonché il divieto di pratiche commerciali sleali, con sanzioni severe per le inadempienze. L’obiettivo è quello di favorire una maggiore trasparenza ed efficienza del settore agroalimentare. Le novità sono contenute nell’art. 62 del D.L. 1/2012 (decreto liberalizzazioni) convertito con modificazioni nella legge 27/2012 .   L’obbligo del contratto scritto sussiste in tutti i casi in cui il prodotto agricolo o alimentare viene ceduto a titolo oneroso ad un soggetto che opera nel territorio italiano ed in esercizio d’impresa . La mancanza dell’atto scritto e degli elementi essenziali, riportati più sotto, porta alla nullità del contratto di vendit

La Posta Elettronica Certificata (PEC) obbligatoria anche per le ditte individuali

Il D.L. n. 179 del 18/10/2012, noto come “ Decreto crescita 2.0 “, pubblicato sul S.O. n. 194/L della Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19/10/2012, è entrato in vigore a decorrere dal 20/10/2012. Tale decreto prevede l’ obbligo di dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata ( PEC ) anche per le ditte individuali . La Legge n. 2/2009, che convertì in legge il D.L. n. 185/2008, introdusse l’obbligo di attivare un indirizzo PEC per tutte le società, sia di capitali che di persone, e per i liberi professionisti iscritti ad Albi. Risultavano escluse le ditte individuali che ora invece si vedono prescritte il medesimo adempimento. Pertanto, alla luce delle novità introdotte dal D.L. n. 179/2012, le ditte individuali che si iscrivono al Registro Imprese (anche Albo delle imprese artigiane) dal 21/10/2012 sono obbligate a indicare il proprio indirizzo PEC ; le ditte già iscritte dovranno dotarsi di un indirizzo PEC e iscriverlo al Registro Imprese entro il 3

Esenzione Iva masso-fisioterapisti: discriminante la data del diploma

Risoluzione n.96/E del 17 ottobre 2012 L’Agenzia delle Entrate con il documento di prassi pubblicato il 17 ottobre 2012, risponde a una richiesta di consulenza giuridica in tema di applicazione dell’esenzione IVA (articolo 10, n. 18), del DPR n.633/72) all’attività svolta da un masso-fisioterapista. La disparità di trattamento - Più nel dettaglio, a oggi, l’unico documento di prassi dell’Amministrazione Finanziaria sul tema, era costituito dalla Ris. n.70/E/2007, nella quale tuttavia veniva applicata una disparità di trattamento tra il masso-fisioterapista con formazione biennale e quello con formazione triennale, in quanto solo a quest’ultimo veniva riconosciuta la possibilità di applicare l’esenzione IVA di cui all’articolo 10, n. 18), del DPR n.633/72. Nella risoluzione n.96/E si chiede, pertanto, che anche ai masso fisioterapisti biennali venga riconosciuta la predetta esenzione, in quanto soggetti alla stessa norma ed aventi lo stesso mansionario dei masso fi
INCHIESTA: Il macchinone con targa rumena è esentasse Enrico Ferrara, 13 ottobre 2012   Sfrecciano a tutto gas in centro a Milano e a Roma. Sono le Porsche, Bentley, Bmw e Aston Martin con targa straniera. Un fenomeno in aumento: con un’auto immatricolata fuori dall’Italia non si paga il bollo, le multe e soprattutto non si perdono punti della patente. Un modo per evadere fisco e redditometro. Ecco come. Imbocca la stretta via d’accesso a tutta velocità, la berlina nera, e solo lo stridore delle gomme tradisce lo sforzo sopportato dalla frenata. Brusca e superflua come l’accelerazione di pochi metri. Il conducente sembra compiacersi del gesto di arrogante tracotanza, ma i tratti del suo viso sono resi irriconoscibili dai vetri neri completamente oscurati, che rendono imperscrutabile l’abitacolo e i suoi occupanti. Solo la targa romena della Bentley Continental sembra svelarne la provenienza straniera, sebbene gli accenti dei passeggeri non abbiano nulla a che v

Le detrazioni per familiari a carico

Il concetto di “familiare fiscalmente a carico” ai fini Irpef è particolarmente importante per la compilazione della dichiarazione dei redditi e del conseguente pagamento delle imposte. Per questi familiari, infatti, il contribuente può contare su specifiche detrazioni per carichi di famiglia e per spese sostenute (es.: spese sanitarie, veicoli per disabili, ausili ecc.). Per usufruire della detrazione, vengono tuttavia fissate due condizioni: 1. Condizione di parentela e affinità Dal punto di vista fiscale, sono considerati familiari a carico il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati; gli altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle), a condizione che siano conviventi o che ricevano dal fruitore della detrazione un assegno alimentare non risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria. 2. Limiti reddituali del familiare In base a quanto dis

Ingiustificati prelievi dei soci:|per il Fisco sono ricavi in nero

Esiste, infatti, una presunzione legale in base alla quale i movimenti bancari operati dai “partner” sui conti aziendali vanno considerati e tassati come maggiori redditi   Con sentenza 15236 del 12 settembre, la Corte di cassazione ha stabilito che i prelievi dal conto bancario della società da parte dei soci possono essere contestati dal fisco come ricavi in nero. Pertanto, è legittimo l’accertamento anche in presenza di una contabilità assolutamente regolare. Il fatto La vicenda riguarda una società cui l’ente impositore aveva notificato un avviso di accertamento ai fini Irpef e Ilor, scaturito da accertamenti bancari dai quali era risultato che i soci avevano prelevato dal conto societario somme poi utilizzate per pagare il mutuo di casa. Gli stessi non erano, infatti, titolari di altri redditi. Il gravame della Srl era stato respinto dalla Commissione tributaria provinciale e confermato dalla regionale. Nel conseguente ricorso per cassazione la società contesta la pr