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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Omaggi integralmente deducibili sotto i 50 euro

Il valore deve tener conto di tutti i beni componenti il «cesto natalizio» nonché dell’IVA indetraibile   Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, torna d’attualità, crisi permettendo, il tema degli omaggi distribuiti dalle imprese. Anticipando che il trattamento fiscale non ha subìto modifiche nell’ultimo anno, pare comunque opportuno fornire un riepilogo della disciplina. Il presente intervento è, quindi, il primo di una serie di approfondimenti sulla tematica in oggetto con l’obiettivo di dare risposta alle domande più frequenti formulate dai nostri clienti.   In via preliminare occorre tenere presente, con riferimento agli omaggi distribuiti a clienti , che l’art. 108 comma 2 del TUIR dispone che gli acquisti di beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non superiore a 50 euro sono sempre interamente deducibili , a prescindere dal rispetto dei requisiti previsti dal DM 19 novembre 2008 per le spese di rappresentanza. Al fine di verificare il risp

Voucher per il baby-sitting. In attesa del D.M.

Il ministro del Lavoro ha annunciato che la prossima settimana sarà adottato un D.M. che permette alle lavoratrici madri di acquistare voucher per servizi di baby-sitting   Premessa – A breve sarà emanato il decreto ministeriale che permette ai genitori-lavoratori, dal momento in cui termina la maternità obbligatoria, e in sostituzione del periodo di congedo parentale, di poter chiedere ai propri datori di lavoro l’assegnazione di buoni lavoro (i c.d. “voucher”) per pagare la baby-sitter o fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi privati accreditati. Il numero dei buoni e l’importo dipenderanno dall’Isee e dal decreto ministeriale di imminente emanazione. Ad annunciarlo è il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, affermando che la prossima settimana sarà adottato il decreto che stabilisce i requisiti per fruire dei buoni lavoro Inps per acquistare servizi di baby-sitting. Voucher per la madre – Come è noto, la Riforma Fornero ha introdotto interessanti misure a favore

Nuovo redditometro: un software misurerà la capacità di spesa. E se si accende la spia rossa, scatta il controllo

Il conto alla rovescia è finito. Dopo mesi di attesa e di sperimentazione, l'agenzia delle Entrate fa cadere il velo sul redditest: oggi con un'anteprima per rappresentanti delle categorie produttive e domani con la presentazione ufficiale. Sono passati quasi due anni e mezzo da quando la manovra estiva del 2010 aveva indicato la rotta per arrivare al nuovo redditometro. Il programma a disposizione dei contribuenti  Si parte, per ora, con il programma a disposizione dei contribuenti, che potranno sperimentare il proprio grado di fedeltà fiscale verificando se il reddito che intendono dichiarare è effettivamente in linea con il tenore di vita. Alla fine apparirà una luce verde se c'è coerenza tra reddito e spese o una luce rossa nel caso in cui ci si è tenuti un po' troppo bassi. Autodiagnosi e redditest  Tutto rimarrà nelle quattro mura domestiche perché il fisco non conoscerà i valori indicati dal contribuente per l'autodiagnosi. Eppure la logica

LE NUOVE REGOLE PER IL PAGAMENTO DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI IN VIGORE DALL’1.1.2013

L’art. 10, comma 1, Legge n. 180/2011, c.d. “Statuto delle Imprese” ha delegato il Governo ad adottare, tramite uno specifico Decreto, le modifiche al D.Lgs. n. 231/2002 al fine di recepire la Direttiva n. 2011/7/UE in materia di ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali. Con il Comunicato stampa 31.10.2012 n. 52 ter il Consiglio dei Ministri ha reso nota l’approvazione dello “schema” del Decreto di recepimento della suddetta Direttiva. Ora, sulla G.U. 15.11.2012, n. 267 è stato pubblicato il D.Lgs. 9.11.2012, n. 192 contenente il recepimento della citata Direttiva comunitaria finalizzata a garantire, nei pagamenti tra imprese e tra Pubblica Amministrazione e imprese, tempi certi e brevi. LE NUOVE REGOLE PER I PAGAMENTI DELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI Si rammenta, innanzitutto, che il D.Lgs. n. 231/2002, attuativo della Direttiva n. 2000/35/CE, avente la finalità di contrasto ai ritardati pagamenti nell’ambito delle transazioni commerciali , aveva (

Tassazione dei capitali, accordi con la Svizzera conformi al diritto comunitario

Dopo gli Accordi Rubik con Germania, Regno Unito e Austria, proseguono gli incontri con l’Italia per arrivare a un’intesa / Luca MIELE   / Sabato 03 novembre 2012 In un periodo in cui i Governi sono fortemente interessati a eventuali maggiori entrate fiscali, è sempre più attuale il tema degli accordi con la Svizzera , Paese notoriamente “destinatario” di ingenti capitali detenuti da residenti in altri Stati. Anche in Italia , da più parti, è auspicata la firma di un accordo tra il nostro Governo e la Svizzera, con l’obiettivo di tassare i capitali dei cittadini residenti in Italia detenuti in quel Paese. Per capire – in linea assolutamente generale – quali potrebbero essere i termini della questione, è utile ricordare che la Svizzera, nel 2011 e 2012, ha sottoscritto tre accordi bilaterali con Germania , Regno Unito e Austria (cosiddetti “ Accordi Rubik ”) che presentano alcuni profili comuni. In estrema sintesi, gli accordi prevedono la tassazione dei redditi da risparm