I
controlli sulla veridicità del riccometro saranno più incisivi, sia nella prima
fase di valutazione delle richieste di accesso agevolato ai servizi sociali,
sia in sede di successivo accertamento (si veda su questo secondo profilo
l'altro articolo in pagina). In futuro, dovrebbe diventare più facile perciò
contrastare gli abusi di chi, non avendone diritto, ottiene corsie
preferenziali per beneficiare di asili nido, mense scolastiche, carte acquisti,
tasse universitarie ridotte, borse di studio, assegni di maternità, disabilità
e bollette a costi scontati.
L'Inps,
che gestisce il database centralizzato dell'Isee, potrà dunque monitorare con
maggiore profondità rispetto al passato la consistenza effettiva del reddito e
del patrimonio dei contribuenti e dei loro nuclei familiari,
"guardando" da vicino anche i conti correnti e la ricchezza
finanziaria censiti nell'anagrafe dei rapporti, grazie ad uno scambio di
informazioni sempre più mirato con l'agenzia delle Entrate.
Il
regolamento sulla revisione delle modalità di determinazione dell'Indicatore
della situazione economica equivalente (Isee) – atteso domani, dopo il via
libera del Consiglio di Stato e il recepimento della sentenza di dicembre della
Consulta, all'esame di Regioni ed enti locali – prevede, in effetti, un
rafforzamento del sistema informativo dell'Inps.
Come sottolineato nella relazione finale della Commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria, presentata qualche giorno fa, «attualmente è previsto un sistema strutturato di controllo soltanto per le dichiarazioni Isee presentate direttamente all'Inps», mentre è indispensabile, in un momento in cui le risorse pubbliche si vanno riducendo, realizzare «l'integrazione e l'omogeneizzazione delle banche dati per assicurare un efficace controllo a livello nazionale di tutte le dichiarazioni Isee».
Come sottolineato nella relazione finale della Commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria, presentata qualche giorno fa, «attualmente è previsto un sistema strutturato di controllo soltanto per le dichiarazioni Isee presentate direttamente all'Inps», mentre è indispensabile, in un momento in cui le risorse pubbliche si vanno riducendo, realizzare «l'integrazione e l'omogeneizzazione delle banche dati per assicurare un efficace controllo a livello nazionale di tutte le dichiarazioni Isee».
Per
questo motivo, dunque, il nuovo regolamento dispone che all'Inps dovranno essere
trasmesse, entro quattro giorni, per via telematica, da tutti i soggetti
incaricati di riceverle (Comuni, Caf o le amministrazioni alle quali è
richiesto il beneficio), le Dsu, vale a dire le dichiarazioni sostitutive
uniche propedeutiche al rilascio dell'Isee. Quest'ultimo, chiarisce l'articolo
11, è calcolato dall'Inps «sulla base delle componenti autodichiarate dal
dichiarante, degli elementi acquisiti dall'agenzia delle Entrate e di quelli
presenti nei propri archivi amministrativi». In particolare, la consistenza
degli asset finanziari delle famiglie sarà autodichiarata fino a quando non
sarà implementata – con la consistenza a inizio e fine esercizio – l'anagrafe
dei rapporti. Quando i dati di banche ed enti finanziari andranno ad arricchire
l'archivio, le informazioni saranno acquisite «direttamente» dall'Inps, nel
senso che la fonte di informazione sarà l'anagrafe stessa, anche se non sono
state definite le modalità di acquisizione, probabilmente attraverso l'agenzia
delle Entrate.
Con
il riccometro, sotto esame finiranno – con franchigie variabili – il reddito e
il patrimonio del contribuente e del nucleo familiare, dagli immobili
(rivalutati in base ai parametri Imu) ai beni mobili, come auto di lusso, moto
di grossa cilindrata oltre 500 cc, barche, conti correnti bancari e postali,
titoli di stato, obbligazioni, azioni, quote di fondi d'investimento,
partecipazioni in Italia e all'estero eccetera. In particolare, per i controlli
l'Agenzia dovrà trasmettere all'Inps, «seppure autodichiarate», le informazioni
relative all'esistenza di rapporti finanziari (articolo 7, sesto comma, del Dpr
n. 605/73), «nonché il valore sintetico delle componenti il patrimonio
mobiliare laddove disponibili nell'apposita sezione dell'anagrafe tributaria».
Per
quanto riguarda i dati autodichiarati, inoltre, l'Agenzia in base a propri
controlli automatici dovrà individuare e rendere disponibile all'Inps,
«l'esistenza di omissioni, ovvero difformità degli stessi rispetto ai dati
presenti nell'anagrafe tributaria, inclusa l'esistenza non dichiarata di
rapporti finanziari, laddove non sia ancora disponibile per i medesimi rapporti
il valore sintetico».
Per
i dati autodichiarati per i quali, invece, l'Agenzia non dispone di
informazioni utili (nucleo familiare, disabilità, redditi esenti, auto,
barche), l'Inps dovrà stabilire procedure per il controllo automatico
attraverso la consultazione degli archivi delle altre amministrazioni pubbliche.
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