Come calcolare i costi per la risoluzione anticipata di un
contratto e quali procedure seguire per essere conformi alle norme di
riferimento senza incorrere in sanzioni.
Fonte: PMI.it
La risoluzione
di un contratto fra le parti (affitto, rendita, assicurazione,
appalto…) è sempre soggetta a tassazione
(in parte fissa e in parte variabile) ed eventuali sanzioni. Per il versamento
delle tasse si utilizza l’F23
(scarica il modello F23
e leggi le
istruzioni) con codice tributo 113T. In ogni caso, è necessario seguire
precise regole in quando a tempistiche
e adempimenti. Vediamo nel dettaglio una sintesi delle norme civilistiche sulla
risoluzione dei contratti.
Scioglimento del contratto
La base di legge è costituita dal libro quarto, titolo secondo del Codice Civile (Dei contratti in generale), e più in
particolare dal capo Quinto (degli effetti del contratto). L’articolo 1372 stabilisce il principio
generale per cui «il contratto ha forza di legge fra le parti» e «non può
essere sciolto che per mutuo consenso
o per cause ammesse dalla legge (fra cui, ex articolo 1671, il recesso unilaterale, che consente al
committente di recedere, anche se l’opera o la prestazione di servizio è già
iniziata, sempre tenendo indenne l’appaltatore, o il prestatore d’opera, di
spese sostenute, lavoro eseguito e mancato guadagno (articoli 1671 e 2227). In base all’articolo 1373, il non ha effetto per le
prestazioni già eseguite o in corso di esecuzione.
Risoluzione
Per ogni tipologia di contratto, ci sono precise norme per la
risoluzione (vendita, somministrazione, locazione, affitto, appalto, mutuo,
rendita vitalizia, assicurazione, transazione, cessione di beni ai creditori).
Inoltre, esistono norme che riguardano un’ampia gamma di contratti e che
stabiliscono la possibilità di
risoluzione, ad esempio per inadempimento, impossibilità
sopravvenuta, eccessiva onerosità. Infine, ci sono casi in cui la risoluzione
del contratto avviene automaticamente
(ipso iure), altri in cui è
necessario un pronunciamento del
giudice.
I costi fiscali
Qui la norma principale da tener presente
è l’articolo 28 del Dpr 131/1986
(Testo unico delle disposizioni
sull’imposta di registro), che prevede un’imposta fissa (pari a 168 euro e a 67
euro nei contratti di affitto) nei casi in cui la risoluzione del contratto
dipende da clausola o
condizione risolutiva contenuta nel contratto stesso o è stipulata mediante atto pubblico o scrittura privata
autenticata entro il secondo giorno non festivo successivo a quello in
cui è stato concluso il contratto. Sempre il comma
1 dell’articolo 28 prevede che, nel caso in cui il contratto
preveda un corrispettivo per la risoluzione, si paghi un’aliquota dello:
·
0,50%
per cessioni di crediti, compensazioni e remissioni di debiti, quietanze (tranne
quelle rilasciate mediante scrittura privata non autenticata), garanzie reali e
personali a favore di terzi. (articolo 6, parte prima, della Tariffa contenuta
nel Dpr 131/1986).
·
0,3%
per gli altri contratti (articolo 9, parte prima della Tariffa).
Tutte le prestazioni e i corrispettivi
che derivano dalla conclusione del contratto sono tassati con l’aliquota proporzionale.
Pagamento
Il pagamento dell’imposta va effettuato
entro 20 giorni. Nel
caso dei contratti di affitto,
il termine è di 30 giorni.
Nei successivi 20 giorni (dal pagamento) va inviato l’attestato di versamento
all’ufficio territoriale dove è stato registrato l’atto originario. Se, per
esempio per un contratto d’affitto, il contribuente ha già pagato imposte di
registro relative a periodi successivi alla data di risoluzione del contratto,
ha diritto al rimborso.
Sanzioni
Se si omette di registrare l’atto, la sanzione può
andare dal 120 al 240% dell’imposta. E’ prevista una forma di ravvedimento operoso per cui la
sanzione scende:
·
15% se
la regolarizzazione avviene entro 90 giorni,
·
24% se
avviene entro un anno.
Se si paga in ritardo, la sanzione è del 30%, ma anche qui c’è il
ravvedimento operoso, le aliquote scendono:
·
0,2%:
per versamento avviene 15 giorni dalla scadenza (ravvedimento Sprint).
·
3% se
la regolarizzazione avviene entro 30 giorni.
·
3,75% se
si paga entro l’anno (ravvedimento lungo).
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