Nei periodi di crisi, come in quello attuale, si sente l'esigenza di difendere il proprio patrimonio, le strade giuridiche che possono essere usate sono molte (trust, fondo patrimoniale, vincolo di destinazione), ovviamente, si tratta di armi a doppio taglio, che possono essere usate in modo lecito o in modo illecito per fini elusivi.
Questo articolo è a cura del Dott. Piergiorgio Castellano, laureato presso l’Università L. Bocconi di Milano in Economia e legislazione per l’impresa e laureato in Giurisprudenza presso la stessa Università L. Bocconi di Milano, autore di contributi per importanti riviste notarili. Si occupa in Taranto di trasferimenti immobiliari e di problematiche inerenti l’attività notarile.
La protezione del patrimonio familiare
Tutelare il patrimonio familiare, preservarlo nell’interesse dei figli, “metterlo al riparo”, apponendo uno schermo che li renda (almeno nelle aspirazioni) inattaccabili dai creditori, sono esigenze frequentemente espresse dalle famiglie. Di solito in questi casi si pensa subito ad un classico istituto codificato dal nostro Legislatore: il fondo patrimoniale. Ma nell’ordinamento non mancano altre soluzioni: alcune rinvenibili nello stesso codice civile, come l’atto di destinazione di cui all’art. 2645ter c.c., altre più esotiche come l’istituto del trust. Non si tratta però di istituti perfettamente equivalenti, anche se gli stessi hanno come comune denominatore la creazione di una separazione patrimoniale, nonché di una specifica destinazione dei frutti prodotti dai beni interessati.
Proviamo ad addentrarci meglio in queste tre figure.
Fonte: fanpage.it
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