Lo prevede il Ddl. di stabilità per il 2016 che ha "evitato" l’aumento al 28%.
Ulteriore blocco dell’aliquota contributiva previdenziale per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti alla Gestione separata INPS, che non risultino assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie, né pensionati. Lo stabilisce il Ddl. di stabilità 2016, che prevede di bloccare, anche per il 2016, l’aliquota contributiva previdenziale pari al 27%, già vigente negli anni 2013, 2014 e 2015.
L’anno scorso era intervenuto il D.L. c.d. “Milleproroghe”, il quale ha rideterminato l’aliquota contributiva previdenziale limitatamente ai lavoratori autonomi titolari di partita IVA iscritti alla Gestione separata, che non risultino assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie, né pensionati, nelle seguenti misure:
- 27% per gli anni 2014 e 2015 (in luogo, rispettivamente, del 28% e del 30% previsti dall’art. 1, comma 79 della L. 247/2007);
- 28% per l’anno 2016 (in luogo del 31%);
- 29% per l’anno 2017 (in luogo del 32%).
- 27% per gli anni 2014 e 2015 (in luogo, rispettivamente, del 28% e del 30% previsti dall’art. 1, comma 79 della L. 247/2007);
- 28% per l’anno 2016 (in luogo del 31%);
- 29% per l’anno 2017 (in luogo del 32%).
L’ultimo intervento in ordine di tempo è quello che si propone di introdurre con la legge di stabilità 2016 consistente nel “congelare”, ancora per l’anno 2016, l’aliquota al 27% – cui va aggiunto lo 0,72% a titolo assistenziale – scongiurando l’incremento che diversamente opererebbe al 28%. Per contro, le aliquote previste per gli altri soggetti iscritti alla Gestione separata subirebbero gli aumenti previsti dalle disposizioni attualmente in vigore.
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