Dallo stop in edilizia a clausola straordinari- Voucher, ecco le 5 modifiche allo studio
Il governo prepara i correttivi sui buoni per i lavoratori a ore. Tra le altre ipotesi un abbassamento dei tetti di reddito e il divieto di utilizzo nella pubblica amministrazione. Il referendum, però, chiede l’abrogazione completa dei buoni. E per fermarlo servono cambiamenti sostanziali
1.Il divieto nell’edilizia
La prima modifica è il divieto di utilizzo dei voucher nel settore dell’edilizia, considerato uno dei settori a più alto rischio abusi. Non ci dovrebbero essere problemi. Anche Gabriele Buia - presidente dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili - si è detto favorevole a questa ipotesi in una intervista definendo i voucher «controproducenti» per il settore.
2. Lo stop nella pubblica amministrazione
Un altro ritocco in arrivo è lo stop per i voucher utilizzati nella pubblica amministrazione. È un caso che fatto discutere. I buoni sono stati utilizzati, ad esempio, dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, che pure ha aderito al referendum della Cgil per cancellarli del tutto, e anche dal Comune di Torino.
3. Dimezzare il periodo di validità
Oggi il voucher può essere utilizzato fino a un anno dopo il momento dell’acquisto. L’idea è quella di dimezzare il periodo di validità, portandolo a sei mesi.
4.La clausola anti straordinari
Le aziende non potranno più utilizzare i buoni per pagare quelli che sono già loro dipendenti. Perché? L’obiettivo è impedire un uso improprio: usare i voucher per saldare gil straordinari, ad esempio, o comunque per versare una parte dello stipendio.
5.Tetti più bassi per aziende e lavoratori
Dovrebbero cambiare i limiti di reddito fissati dalla legge. Potrebbe scendere da 7 mila a 5 mila euro l’anno la somma massima che il singolo lavoratore può ricevere sotto forma di voucher. Dovrebbe calare da 2 mila a 1.500 euro l’anno il tetto per i voucher che il singolo lavoratore può ricevere dalla stessa azienda
Fonte: Corriere.it
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