La Legge di Bilancio 2018, con due specifiche disposizioni, incentiva
l'utilizzo di mezzi pubblici:
- da un lato prevedendo la detrazione Irpef delle spese per abbonamenti ai trasporti pubblici, anche se sostenute per i familiari fiscalmente a carico;
- dall'altro prevedendo che l'eventuale rimborso della spesa per il trasporto pubblico, erogato dal datore di lavoro al dipendente, sia esente da imposizione in capo al dipendente.
Si tratta di due agevolazioni interessanti, volte a promuovere l'utilizzo
dei mezzi pubblici, anche in vista del contenimento dell'inquinamento.
Le disposizioni probabilmente saranno oggetto di chiarimenti da parte
dell'Agenzia delle Entrate tuttavia, considerando che si tratta di spese
agevolabili a partire dal 2018, appare utile segnalare fin da subito le novità,
per dare il tempo ai datori di lavoro di effettuare le opportune
considerazioni, e per avvisare i contribuenti di conservare i documenti
comprovanti l'abbonamento, che saranno utili in sede di Mod. 730/2019 e mod.
Redditi 2019 (periodo d'imposta 2018).
Detrazione Irpef 19% spese abbonamento trasporto pubblico
La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto la detrazione
Irpef del 19% per le spese sostenute per gli abbonamenti al
trasporto pubblico regionale ed interregionale, nella misura massima
di 250 Euro di spesa (che significa una detrazione massima di
47,5 Euro da far valere in dichiarazione dei redditi).
La misura non è nuova, fu introdotta con la Finanziaria 2008 (L. 244/2007
art- 1 comma 309) ma poi non fu più riproposta.
La norma, per come è scritta ora, consente di portare in detrazione,
in sede di dichiarazione dei redditi (Mod. 730 2019/Modello Redditi 2019) le
spese, fino ad un massimo di 250 Euro, sostenute nel 2018
per l'abbonamento al trasporto locale, regionale ed interregionale (quindi
autobus, metropolitane, tram, treni ecc…). Ai fini della detrazione
vale il principio di cassa, che costituisce il principio tipico in
materia di oneri. La detrazione pertanto può essere calcolata sull'intera spesa
sostenuta nel 2018, anche se l'abbonamento scade nel periodo d'imposta
successivo (ad esempio abbonamento pagato a dicembre 2018, con validità
dicembre 2018-febbraio 2019).
La detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari a
carico, grazie alla modifica effettuata al comma 2 dell'art. 15 del
TUIR, fermo restando il limite complessivo di spesa di 250 Euro.
Per abbonamento si dovrebbe intendere, come già avvenuto in passato, un
titolo di trasporto che consenta al titolare di poter effettuare un numero
illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull'intera
rete, in un periodo di tempo specificato. Dovrebbero essere esclusi, pertanto,
i titoli di viaggio con durata oraria.
Per usufruire in maniera corretta della detrazione è necessario conservare
copia delle spese sostenute per gli abbonamenti, in modo che tali
documenti siano visionabili da parte del Caf/professionista abilitato che
predisporrà la dichiarazione e dai funzionari dell'Agenzia delle Entrate in
caso di futuri controlli.
Fonte: Fiscoetasse.com
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