Il ricorso degli operatori alle valute digitali, sia per scopi commerciali, quale corrispettivo di beni e servizi, sia ai fini speculativi, come asset finanziario ad alto rendimento, pone non pochi problemi in relazione al trattamento dei redditi valutari conseguiti a seguito delle fluttuazioni del tasso di conversione, nonché in merito agli obblighi di trasparenza fiscale previsti dalla legge.
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato il parere reso a fronte dell’interpello n.956-39/2018, nel quale si esaminano i riflessi fiscali legati al possesso e movimentazione dei bitcoin da parte di persone fisiche al di fuori dell’attività di impresa.
La risposta fornita prende le mosse dalla precedente risoluzione AdE 72/E/2016 e, nello specifico, affronta due questioni rilevanti:
- l’applicabilità degli obblighi imposti dalla normativa sul monitoraggio fiscale dei capitali;
- gli obblighi connessi all’imposizione delle plusvalenze realizzate tramite negoziazione o prelievo delle valute digitali.
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