Contributi a fondo perduto per le imprese commerciali con negozi di vicinato ed al minuto nelle Città a maggiore flusso turistico. Contributi minimi di € 1.000 per gli esercenti in forma individuale e € 2.000 per le società. Importo massimo del contributo € 150.000. Requisiti per la richiesta.
L’art. 59 del DL agosto prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per le attività economiche commerciali presenti nei centri storici. Vediamo tutte le info per i contributi a fondo perduto negozi.
Con il DL agosto il Governo ha previsto una serie di misure volte a sostenere l’economica in questa fase legata al post emergenza epidemiologica da Covid-19. In quest’ottica l’art. 59 del DL agosto ha previsto l’erogazione di un contributo a fondo perduto per le attività commerciali (negozi) presenti nei centri storici.
Si tratta di una forma di aiuto legato al fatto di sopperire ai mancati incassi legati alla mancanza di flussi turistici dall’estero. Il contributo a fondo perduto negozi previsto dal decreto agosto è così suddiviso:
- € 1.000 per gli esercenti che operano come ditte individuali;
- € 2.000 per le società.
Il contributi verrà erogato ai negozi situati nei Comuni italiani che rientrano nei parametri fissati dall’art. 59 del D.L. agosto. Vediamo, di seguito quali sono questi paramenti e come viene erogato il contributo.
I comuni per i quali è prevista l’erogazione del contributo a fondo perduto negozi
L’articolo 59 del DL agosto riconosce un contributo a a fondo perduto ai soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi aperti al pubblico, svolte nelle zone A o equipollenti dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana che, in base all’ultima rilevazione resa disponibile da parte delle amministrazioni pubbliche competenti per la raccolta e l’elaborazione di dati statistici, abbiano registrato presenze turistiche di cittadini in Paesi esteri:
- Per i comuni capoluogo di provincia, in numero almeno tre volte superiore a quelli dei residenti negli stessi comuni;
- Per i comuni capoluogo di città metropolitana, in numero pari o superiore a quello dei residenti negli stessi comuni.
Sulla base di questi parametri, di seguito l’elenco delle città, nelle quali le attività economiche di vicinato presenti hanno la possibilità di fruire del bonus a fondo perduto.
Elenco delle città in cui è possibile per i negozi ivi presenti accedere ai contributi a fondo perduto
Hanno la possibilità di richiedere i contributi a fondo perduto negozi gli esercenti attività economiche e commerciali di vicinato aperte al pubblico e svolte nei centri storici (zona A) di Comuni con alto tasso di presenza di turisti stranieri.
Sostanzialmente, al fine di individuare i beneficiari del bonus è necessario fare riferimento all’ultima rilevazione Istat sulla presenza di turisti provenienti da paesi esteri. In dettaglio, il dato relativi alla presenza di turisti stranieri deve essere superiore per almeno:
- Cinque volte il numero dei residenti;
- Pari o superiore ai residenti per i comuni capoluogo di città metropolitana.
La ratio della disposizione è evidentemente quella di sostenere economicamente tutti i piccoli esercenti di attività di commercio al minuto che hanno subito in questi mesi delle perdite di fatturato causate dalla riduzione dei flussi turistici provenienti dall’estero.
Elenco delle città che rispecchiano i requisiti del dl agosto per l’erogazione dei contributi a fondo perduto per negozi e attività commerciali di vicinato
Di seguito l’elenco delle città che possiedono i requisiti previsti dall’art. 59 del D.L. agosto. Si tratta delle città che, secondo l’ultima rilevazione Istat, presentano i requisiti legati al flusso di stranieri sul numero dei residenti.
Bari | Cagliari | Catania |
Como | Bologna | Firenze |
Rimini | Siena | Pisa |
Roma | Verona | Milano |
Bolzano | Lucca | Torino |
Palermo | Genova | Napoli |
Venezia | La Spezia | Ravenna |
Bergamo | Matera | Padova |
Agrigento | Siracusa | Urbino |
Ragusa | Verbania | – |
Per poter ottenere il contributo a fondo perduto, oltre alla verifica circa la presenza di turisti stranieri è necessario verificare anche l’ulteriore requisito legato al calo del fatturato.
In particolare, l’art. 59, al comma 2, stabilisce che il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi riferito al mese di giugno 2020 sia inferiore alla metà dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi realizzati nel corrispondente mese del 2019. Il fatturato a cui si fa riferimento è quello realizzato nella zona A del Comune fruibile per l’agevolazione.
Il successivo comma 3 dell’art. 59 del DL agosto prevede che l’importo del contributo a fondo perduto negozi deve essere calcolato applicando, alla differenza di fatturato e corrispettivi registrata, la percentuale del:
- 15%, per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro nel periodo d’imposta precedente;
- 10%, per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1.000.000 di euro nel periodo d’imposta precedente;
- 5% per i soggetti con ricavi o compensi superiori.
Importi minimi del contributo a fondo perduto negozi
L’importo minimo del contributo a fondo perduto negozi è stabilito dal comma 4 dell’art. 59 del DL agosto. In particolare l’importo minimo del contributo è pari a:
- 1.000 euro per le persone fisiche;
- 2.000 euro per i soggetti diversi.
Il contributo a fondo perduto, nella misura minima può essere riconosciuto anche ai soggetti che hanno iniziato l’attività nei centri storici dei comuni di cui sopra dal 1° luglio 2019.
L’importo massimo del contributo a fondo perduto è fissato a 150.000 euro.
Limiti e disposizioni attuative
Il compito di attuazione del contributo a fondo perduto negozi è dell’Agenzia delle Entrate, che prossimamente farà uscire (presumiamo) una circolare sull’argomento per le disposizioni attuative.
Per il contributo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all’art. 25, commi da 7 a 14 del D.L. 34/20, convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/20.
Il contributo non è cumulabile con il contributo di cui all’art. 58 per le imprese della ristorazione ivi indicate, le quali possono presentare richiesta per uno solo dei due contributi. Gli oneri stanziati per questo bonus sono pari a 500 milioni di euro per il 2020.
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