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Reddito di emergenza, come richiederlo all'INPS

Semaforo verde per il “Reddito di emergenza”, ossia la nuova misura straordinaria di sostegno al reddito prevista dall’art. 82 del D.L. n. 34/2020 (cd. “Decreto Rilancio”) diretta a supportare i nuclei familiari in difficoltà economica per effetto dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Infatti, la predetta agevolazione potrà essere richiesta all’INPS, in via telematica, entro il termine perentorio del 30 giugno 2020.

Con il messaggio n. 2131 del 22 maggio 2020, l’INPS ha specificato che – a decorrere dalla predetta data – i cittadini potranno inviare le domande di Reddito di emergenza dal sito internet dell’Istituto Previdenziale, autenticandosi mediante PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi ovvero Carta di Identità Elettronica. Per la presentazione della domanda ci si potrà avvalere anche degli istituti di Patronato.

Reddito di emergenza, a chi spetta e come funziona

Alle famiglie in difficoltà viene riconosciuta una forma di sostegno straordinario erogato in due quote con un valore compreso per ciascuna fra 400 e 800 euro (840 euro a famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza). Possono accedere al reddito di emergenza i nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della domanda, dei seguenti requisiti:

  • residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio;
  • un valore del reddito familiare, nel mese precedente la richiesta del beneficio e in ciascuna mensilità che precede le erogazioni successive, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio del Reddito di emergenza stesso;
  • un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000.

Diversamente, non hanno diritto al Reddito di emergenza:

  • i soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena;
  • coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali.

Bonus per colf e badanti, in attesa di istruzioni INPS

Il “Decreto Rilancio”, inoltre, ha introdotto in favore dei lavoratori domestici anche un bonus, per i mesi di aprile e maggio 2020, pari a 500 euro. A tal fine è necessario che il lavoratore abbia in essere, alla data del 23 febbraio 2020, un rapporto di lavoro di almeno 10 ore di lavoro a settimana e sia non convivente con il datore di lavoro.

In merito alle modalità di fruizione del beneficio, l’Istituto Previdenziale dovrebbe a breve pubblicare le istruzioni operative, che dovrebbero seguire una procedura sostanzialmente identica a quella utilizzata per il bonus da 600 euro riconosciuto a commerciati e artigiani.

Si ricorda che il bonus non è cumulabile con:

  • pensioni (tranne l’invalidità);
  • Reddito di cittadinanza;
  • Reddito di emergenza.

Infine, non possono chiedere il bonus colf e badanti coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato diverso dal lavoro domestico. 

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